VOLA E FACCI SOGNARE...

Ci sono situazioni nella vita in cui degli atleti, infondono in noi la voglia di sognare e di lottare, e lo fanno attraverso le loro imprese, che oltre a trasmettere in sè spettacolo, comunicano qualcosa in più, comunicano libertà, determinazione ... e la speranza di un mondo che se solo volesse potrebbe essere migliore di come è.

Usain Bolt (22 anni oggi): chi segue le olimpiadi, ne avrà sentito parlare di sicuro.
"Ragazzino giamaicano con le ali sotto i piedi".E' così che lo definirei.
Un atleta che con la sua aria disinvolta,
 la scarpa slacciata nella finale dei 100 metri, e quel suo rallentare negli ultimi e determinanti decimi di secondo (che ci fa 1pò di rabbia!!), ci ha accompagnato durante queste olimpiadi, e forse ha appassionato anche quelli che come me di atletica non si erano mai interessati più di tanto.


9"69, è questo il tempo record sui 100 metri, che ha lasciato davvero tutti a bocca aperta, e quelli a vedersela peggio sono stati i suoi avversari, costretti a mangiare polvere rossa.
Uno scatto impressionante a metà gara, quando ad un tratto si vede Bolt uscire dal gruppetto, e volare via verso il traguardo, con la sua solita aria pressochè disinvolta quasi a voler salutare i parenti sugli spalti, mentre gli avversari a pochi centimentri sembrano scoppiare tentando di tenergli testa.

Un fenomeno senza alcun precedente, nessun atleta aveva vinto in questo modo, facendo questi tempi.Forse un pò sbruffone sì, tanto da destare invidia a Jacques Rogge presidente del Cio, che "non gradisce" il suo balletto a fine gara.Ma cosa volete da un ragazzo di 22 anni con i riflettori di tutto il mondo puntati su di lui??.

L'ultimo nella gara dei 100 metri a tentare di sfruttare la sua scia, è stato Richard Thompson, che durante la finale era proprio al suo fianco, ma presto si è accorto, che non poteva assolutamente nulla di fronte ad un collega che ormai aveva inserito la sesta marcia, e non ne voleva sapere di rallentare.

E' così che Bolt inizia ad entrare nella leggenda a grandi falcate, come un fulmine (che in inglese viene tradotto con "tunderBOLT").

Dopo i 100, via con i 200 metri in 19"30. Stesso spettacolo, altro record mondiale, altra dimostrazione di "manifesta superiorità".

Vedendo Bolt volare da solo alla linea bianca si assapora un pò di libertà, forse si dimentica per un attimo che la Corea con la libertà ha davvero poco a che fare, e si riceve così,il vero spirito dei giochi olimpici.


Per alcune persone, imprese come quelle di Bolt, non solo trasmettono spettacolo, divertimento e qualche argomento da sviluppare al tavolo di un bar.
Ciò che queste performance smesso infondono, è la voglia di sognare, la dimostrazione che l'impegno la costanza, la determinazione e il talento naturale, possono aprire molte porte davanti a noi, e possono farci uscire dalla massa, dal gruppo, lasciando così gli avversari a guardare le nostre spalle mentre conquistiamo l'inarrivabile.


Che dire: anche se le olimpiadi hanno un inizio e una conclusione, la voglia di farcela, e arrivare primi al traguardo, forse con le braccia spalancate a gabbiano e le scarpe slacciate, ma con tutti gli altri dietro di noi, quella c'è sempre; ed è proprio quella voglia a farci riuscire nella vita, e a farci diventare uomini migliori.
Probabilmente è anche questo il messaggio che Usain Bolt (forse inconsciamente) ha lanciato, a coloro che hanno voluto ascoltare.
Continua così Usain...non cambiare mai.

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