
Oggi si è spento Oscar Peterson.
Era un uomo che ha influenzato generazioni di pianisti jazz (e non) con la sua musica.
Il pianoforte sotto le sue dita sembrava essere perfettamente a suo agio,
il suo modo di suonare ha incantato generazioni intere, perchè lui, probabilmente timido e molto tranquillo, si esprimeva così: attraverso la sua musica, facendo volare le sue dita sui tasti bianchi e neri e lasciando, semplicemente in questo modo, tutti muti e incantati.
Oscar Peterson: Pianista e Compositore, e non sono a caso le lettere "P" e "C" maiuscole, perchè pianisti e compositori così, ne nascono davvero pochi.
Lui era nato nel 1925 a Montreal e nel corso degli anni si esibì con grandi artisti, per poi diventare stella "autonoma" della musica mondiale, e "dell'universo parallelo" del jazz.

Tra le sue collaborazioni ricordiamo Ella Fitzgerald, Dizzie Gillespie e Billy Holiday, tre nomi, e tre vere "leggende" che da sole bastano a descrivere un grandioso pezzo di storia della musica jazz (e dintorni).
Innumerevoli i suoi premi e riconoscimenti, un Grammy alla carriera (1997) e vari altri Grammys.
Quando musicisti di questo calibro e artisti di questa unicità e sensibilità ci lasciano e vengono a mancare, non so se è anche una vostra impressione, ma spesso si ha le netta sensazione che si crei un piccolo vuoto impossibile da riempire, un vuoto che potrà essere colmato solo attraverso una serie di ricordi musicali che possediamo e che continueranno sempre a farci sognare. Questo è il caso di Oscar Peterson, che rimarrà vivo nei cuori di tutti quelli che lo seguivano, proprio attraverso il più grande mezzo di comunicazione che lui abbia mai avuto: la sua musica.

A presto.
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